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Nepal: la valle degli Dei!

Circondato dalle più alte e innevate vette del mondo, l’Himalaya, il Nepal è da tutti conosciuto come il paese delle montagne e dello sport estremo, meta principale per chi vuole sfidare le vere montagne: alpinisti, scalatori, trekkers e sportivi di tutto il mondo si radunano in questo angolo di mondo per sfidare se stessi e la natura. Ma il Nepal è molto di più di questo… Culla di una delle più antiche civiltà della storia, luogo dove misticismo e magia diventano realtà , dove la spiritualità buddista si fonda con l’esoterismo indùista, il Nepal con i suoi odori, sapori, tradizioni e sorrisi continua a stupire tutti i viaggiatori del Mondo.

La valle di Kathmandu, centro novralgico del paese, è riconosciuta come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO e vanta secoli di storia e tradizioni. Un vero e proprio museo a cielo aperto dove poter camminare tra migliaia di templi, stupa, palazzi reali e monasteri tibetani dispersi tra 3 antiche e principali città. Nell’antica e gloriosa BHAKTAPUR ci si perde nella più grande “Durbar Square” dell’intera valle, un borgo storico dove il tempo sembra essersi fermato centinai di anni fa. Si cammina tra decine di antichissimi templi intagliati nel legno, rigorosamente a mano secondo l’antica e nobile arte degli architetti Newari, l’originaria etnia del Nepal. E tra i mattoni rossi e impolverati del suo centro storico non si può non notare la lucentezza e il vigore della Porta D’oro del Palazzo Reale, testimonianze della grande storia passata di questa cittadina, fatta di leggende, re e imperatori. A vegliare su di essa e a farle da sfondo il grande tempio Nyatapole, il tempio indu’ dedicato alla Dea dell’abbondanza Laxmi , che con i suoi 5 piani a tipica forma di Pagoda conquista orgogliosamente il titolo di tempio più alto e maestoso del Nepal. PATAN, piccolo gioiello medievale, dove nella piazza principale ogni mese Festival induisti narrano le storie e le leggende di tempi immemori, e con carri colorati e maschere demoniache sfilano davanti il Palazzo Reale più grande e maestoso della valle. Qui il grande Tempio d’Oro , dal valore inestimabile, illumina i vicoli bui e i visi dei passanti con la sua luce e spiritualità accecante, generando a chi si avvicina un senso di devozione da esprimere con le mani congiunte e occhi chiusi! Infine KATHAMANDU! Stupenda, mistica, caotica e contraddittoria Kathmandu!!! Con le sue stradine minuscole ma affollatissime, piene di colori e intrise degli odori delle spezie dei mercati a cielo aperto… Con i suoi mille passaggi segreti e i cortili da attraversare, dove giocano e ballano i bambini al termine della scuola… Con i suoi centinaia di tempietti che spuntano noncuranti tra i palazzi medievali, in mattoni rossi e legno di cedro, e i recenti palazzoni di cemento armato, mezzi distrutti dai terremoti… Con quel suo inebriante odore di incenso che brucia ad ogni angolo della strada, misto a cucina indiana, polvere e smog. La sua voce è fatta di gioiosi canti in coro di preghiere indu’ che si mescolano ai rigorosi mantra buddhisti recitati nei monasteri, e in sottofondo il continuo ed estenuante strombazzare di clacsons di auto e motorini. Per le strade della sua Durbar Square sfilano le donne nei loro eleganti “saari” rossi: ognuna porta in mano un vassoio di ottone ricolmo di riso, fiori, incensi, olii profumati…tutto ciò che può far piacere al Khaal Bhairav, reincarnazione del Dio Shiva la cui immensa statua si erge nella Grande Piazza! Mentre gli uomini, con il loro tipico cappello maschile, il “Topi”, se ne stanno seduti, tutti insieme sotto i polverosi e antichi porticati di legno finemente intagliati, a discutere, dormire o giocare a “Bagh-Chal” con le pietre….

In ottobre poi, terminata la stagione delle piogge, decine di donne, contadine provenienti dai villaggi più remoti della valle si riversano nella città. Si piazzano ad ogni angolo delle strade e filtrano manualmente il riso appena raccolto e lo fanno essiccare al sole, adagiandolo su grandi teli colorati, per poi poterlo vendere a fine giornata nei mercati cittadini. Kathmandu è tutto questo! Semplicemente magica! Non sembra essere passato cosi tanto tempo da quando era la metà principale dei viaggi “Hippie Trail”degli anni ‘60. Quando tutti gli hippies partivano dall’Europa in carovane di campers per raggiungere questa città così mistica, misteriosa e spirituale… alla ricerca di sé, del vero io, della pace… Solo camminando tra i suoi vibranti vicoletti nascosti si può capire il motivo di tale scelta! Dimora dell’unica divinità vivente esistente sul pianeta, una tradizione millenaria che sceglie e incorona a rango di Dio una bambina di 4 anni, la KUMARI! Più potente dello stato, più potente del governo, più potente della Costituzione! Ella si affaccia ogni giorno nel cortile del suo glorioso palazzo volgendo il suo regale sguardo divino al popolo per qualche minuto. E in quel cortile cala subito un reverenziale silenzio! Non si può fotografare un Dio, la pena è la galera! Così pura da non poter toccare la terra con i suoi immacolati piedini, così protetta da non poter uscire dal palazzo se non in occasioni specifiche, e così potente da impedire il governo del paese senza la sua pubblica benedizione! Nessun re in passato, e nessun presidente tutt’oggi, può essere investito del potere di governare senza il suo divino consenso e legittimazione ad esso: serve l’apposizione della classica “tika” rossa sulla fronte del prescelto dalle divine mani della Dea Bambina! Kathamandu è la culla di uno dei più importanti fiumi sacri del mondo induista, il fiume Bagmati, affluente del noto Fiume Gange. Le sue sponde sono nascoste da fitta nebbia e dai grandi fumi neri provenienti dalle pire mortuarie disseminate per tutta la lunghezza del fiume. Come in India è qui che il corpo umano compie il suo ultimo viaggio, per essere dalle sue acque purificato e, dopo la cremazione accompagnato dolcemente dalla sua corrente fino alla “Grande Madre” Gange. Lungo le silenziose sponde si respira devozione, pace e rispetto fino ad arrivare al punto più sacro del fiume: il Tempio di PASHUPATINATH.



Tempio dedicato al grande Dio Shiva, con il suo tetto interamente in oro, cosi sacro da non poter essere visitato dai turisti e da chi non appartiene alla comunità hindu. Intorno a questo tempio il silenzio diviene ancora più assordante e, tra il forte odore delle pire misti ad olii profumati e incensi, è uno dei posti più pacifici e rilassanti dell’intera caotica valle nepalese. Infine Kathmandu ti guarda e ti osserva tramite i giganteschi occhi blu di uno degli stupa più grandi mai costruiti in tutta l’asia meridionale: BOUDDHANATH. Le reliquie del Buddha contenute all’interno fanno di questo luogo uno dei principali luoghi di raccolta di preghiera del mondo Buddhista. Centinaia di monaci e fedeli ogni giorno, mentre recitano i mantra sottovoce, girano in senso orario tutt’intorno a questa enorme cupola, a simboleggiare il moto della Terra e la circolarità della vita umana. Decine di monasteri tibetani costruiti a pochi metri di distanza dallo stupa dimostrano che in questo quartiere risiede la più grande comunità tibetana fuori dal Tibet. Uno dei pochi posti in cui migliaia di esuli tibetani in fuga dal vicino regime dittatoriale cinese ha finalmente potuto ritrovare quella pace ormai perduta tra le originarie montagne. Il Nepal è certamente ricordato come il paese del trekking ad alta quota e avventurosi sport estremi, ma Kathmandu ti parla con gli ampi sorrisi bianchi e sinceri dei suoi saggi anziani, ti guarda con gli occhioni a mandorla dei bambini incuriositi e ti saluta con le mani vicino al cuore, sussurandoti ad ogni metro la parola NAMASTE: “io saluto il Dio che è in te, straniero!” Articolo scritto da Margaux Tortella

(Guida turistica in Nepal)

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